Era l'11 Settembre del 2001. Era pomeriggio e stavo venendo verso casa tua, come tutti i pomeriggi. Guidavo l'auto di mia madre, consumava meno e visti i km che percorrevo in quel periodo cercavo di risparmiare qualcosa.
Avevo preparato una cassetta (i CD in auto erano un lusso. Li avevo sulla mia, ma quella di mia madre, pur nuova, aveva ancora le cassette) con un album di Mike Oldfield. L'ho ascoltato per tutto il percorso fino a casa tua, con piacere. Appena arrivato sento il suono di un sms: "hai visto cosa sta accadendo in America? L'inizio della terza guerra mondiale!".
Accendiamo la TV. Increduli osserviamo ciò che sta capitando. In diretta vediamo il crollo della seconda torre. Resto di sasso. Non capisco più nulla. Pur giovane, inizio subito a pensare che tutto, da quel momento, sarebbe cambiato. Avrei voluto pianificare un viaggio in USA appena dopo la laurea, come premio, ma questo evento, non so perché, mi suggeriva che ciò non sarebbe stato possibile. Non so il perché...ma era così.
Abbiamo passato ore davanti alla TV cercando di capire cosa stesse accadendo. Chi stesse facendo ciò e perché.
Tra un anno saranno 20 anni da quel giorno. Quanto era diverso il mondo allora! Niente smartphone, niente messaggistica, niente social, niente wifi nelle case. Una persona nata quel giorno non saprebbe vivere in quel mondo. Ma c'era ancora positività, la speranza che il lavoro sarebbe stato facile da trovare e da avviare, che "con una laurea in tasca possiamo conquistare il mondo". Come sono andate diversamente, le cose, in questi 19 anni!
Mi capita, in questi casi, di viaggiare con la mente verso il futuro. Vent'anni fa sarebbe stato inimmaginabile pensare a ciò che è accaduto fino a oggi. Chissà cosa accadrà nei prossimi vent'anni... chissà se il mondo sarà simile a come lo conosciamo oggi ma, soprattutto, chissà se ci saremo ancora. Perché vent'anni fa certe domande non me le ponevo neanche ma oggi... oggi me le pongo.
Quanto vorrei, di nuovo, tornare a viaggiare come un tempo, senza problemi e senza pensieri!