Dodici anni fa ho scelto una casa. Ho acquistato la mia prima casa facendo tutto per conto mio, contro l'opinione di tutti. Chi non concordava sul posto, chi sulla casa, chi sull’immobile stesso. Il risultato è stato che a me piaceva e ho effettuato l’acquisto. Mutuo, accordi, documenti, tutto.
La mia casetta, in pochi mesi, è diventata il mio nido.
Ancora non capisco come sia stato possibile ma ho trascorso in quella casa e "in solitudine" circa sette anni. Sette anni importantissimi, forse tra i più importanti della mia vita.
In quella casa ho riso, ho pianto, ho trascorso malattie (in solitudine, con la paura di aver bisogno di qualcosa e non avere nessuno intorno). Ho ricevuto notizie felici e tristissime, serate torride, inverni gelidi con temperature estreme. Catastrofi naturali e giornate meravigliose. Ho preparato (tante!) valigie, vissuto partenze e ritorni. Ho coltivato piante, sistemato il giardino. L'ho pulita, ordinata, abbellita. Anche un po' trascurata, a volte.
Serate in solitudine e con amici, con persone care; anche momenti in cui avrei solo desiderato tornare nella solitudine.
Poi la vita è cambiata e a causa dei cambiamenti che essa ha avuto, ho dovuto venderla. Ma ancora oggi, quando chiudo gli occhi, mi vedo su quel divano a vedere una serie TV, oppure su quel tavolo a preparare qualche buon pasto. Mi vedo sulla scrivania a studiare o lavorare, mi vedo in giardino a guardare il cielo. Mi vedo nei miei pensieri.
Oggi i miei pensieri sono più allegri ma, di tanto in tanto, mi torna in mente la mia casetta e mi viene un po' di nostalgia.
Quando, a volte, lo stress della giornata diventa insostenibile mi stendo, chiudo gli occhi e viaggio di nuovo col ricordo nella mia bella casetta, ovattata, in mezzo al verde.