L'infanzia sono gli odori, i colori, le voci, i luoghi che resteranno impressi nella nostra memoria per tutta la vita. L'infanzia sono i nostri nonni, la gioventù dei nostri genitori, è la spensieratezza, è un mondo che non esiste più.
L'infanzia è un ricordo lontano, è la somma delle abitudini e delle usanze che non ci sono più. Sono i cugini, i giochi in compagnia, le festività a casa dei nonni e con tutti i parenti. Sono anni in cui sembrava che il tempo fosse fermo per la fretta che avevamo di crescere e, oggi, a volte vorremmo tanto che quel tempo si fosse fermato.
Vorremmo tanto tornare a vivere uno di quei momenti, di quei giorni. Vorremmo rivivere quelle situazioni. Riempire di nuovo quelle sale vuote, utilizzare di nuovo quei piatti e quei bicchieri che tanto piacevano alla nonna. Ma quelle case, spesso, non ci sono più. Quegli oggetti sono relegati in qualche angolo di qualche casa e, ormai, dimenticati da molti. L'infanzia è quel luogo fatato in cui si torna ad essere bambini, spensierati, felici per le piccole cose.
Siamo troppo presi dal vivere la nostra vita e, in un lampo, metà delle persone che ridevano e gioivano a quella tavola non ci sono più. Non c'è più neanche quella tavola, e la fretta che avevamo di colpo si trasforma in nostalgia.
Siamo strani, noi umani. Da giovani spingiamo il Tempo, abbiamo fretta che corra. Poi smettiamo di spingere, ormai il Tempo si muove alla giusta velocità. Di colpo però ci accorgiamo che sta correndo troppo e iniziamo a frenare ma Lui, inesorabile, corre più di quanto vorremmo, sfuggendoci di mano.
La nostra infanzia è un luogo, nella nostra mente, che non esiste più ma che, dentro di noi, esisterà per sempre.